Alternate Elvis

(2022)

Livio Horrakh

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Lo scrittore triestino Livio Horrakh è stato per un anno, il 1965, presidente dell’Elvis Presley International Fan Club italiano: una passione che non è mai venuta meno nel tempo, e che ha condotto anche a questo romanzo.

Alternate Elvis, in 16 universi possibili (1933-2068), è costruito come una serie cronologica di notizie internazionali, esattamente situate nel tempo (con indicazione di giorno, mese e anno), alternate a episodi della vita del cantante statunitense. Non si tratta però, in entrambi i casi, di avvenimenti reali: sfruttando le potenzialità del sottogenere fantascientifico detto ucronia o “storia alternativa”, Horrakh divide gli eventi narrati in sedici “universi paralleli”, secondo la teoria del fisico Hugh Everett: continuum spaziotemporali nei quali la Storia con la S maiuscola, e di conseguenza anche i miliardi di storie individuali, hanno seguito un corso differente da quello che conosciamo.

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Female Man

(The Female Man, 1975)

Joanna Russ

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La scrittrice statunitense di fantascienza Joanna Russ (1937-2011) pubblica a metà anni Settanta, un decennio che si può definire cruciale per la science-fiction femminista, questo romanzo che sfrutta uno dei tópoi più interessanti del genere: gli universi paralleli, la cui prima teorizzazione scientifica, la MWI (Many Worlds Interpretation) risale al 1957 per opera del fisico Hugh Everett III. Female Man è probabilmente tra le opere che ebbero maggiore influenza sul movimento femminista, non soltanto tra i lettori di fantascienza.

La storia è ambientata nel 1969 e intreccia le vicende di quattro protagoniste:

  • Joanna, che vive nel nostro mondo ed ha caratteristiche apertamente autobiografiche; è «attiva, […] veloce e scattante, non depressa, siede con la schiena dritta come un righello»; Joanna riconosce che il suo stile di narrazione è tipicamente femminile: «Non possiedo struttura… i miei pensieri escono senza forma come il fluido mestruale, è tutto molto femminile, profondo e pieno di essenza, è molto primitivo e pieno di “e”, si chiama “frasi sconnesse”»; a un certo punto definisce sé stessa “uomo femmina” perché vede nella perdita delle proprie specificità femminili l’unica via di affermazione in una società creata a misura del maschio;
  • Janet Evason, cittadina del pianeta Whileaway che in realtà è la Terra mille anni nel futuro da oggi, abitata solo da esseri di sesso femminile perché i maschi sono stati sterminati nove secoli prima da una pestilenza;
  • Jeannine Dadier, la più giovane tra le quattro, bibliotecaria che vive in un 1969 “parallelo” nel quale non è mai scoppiata la seconda guerra mondiale («Si domandava talvolta se fosse stata una fortuna che Herr Schickelgruber fosse morto nel 1936», con riferimento a Adolf Hitler, il cui padre cambiò cognome nel 1976 per assumere quello che avrebbe fatto rabbrividire d’orrore il mondo); è «alta, magra, sedentaria, spalle tonde, un corpo longilineo fatto di argilla e stucco»; il 1969 “alternativo” di Jeannine si distingue dal nostro tramite dettagli anche sottili: per esempio, il fatto che non vada di moda la minigonna, e Joanna si senta a disagio nella metropolitana perché tutti le guardano le gambe;
  • Alice-Jael Reasoner, compare solo nelle ultime due parti delle nove che compongono il libro; vive in un universo in cui è in corso una guerra tra gli avere e i non-avere, cioè tra maschi e femmine.

La vicenda è raccontata in maniera frammentaria da diversi punti di vista, a volte in terza persona e a volte in prima persona singolare, con frequenti digressioni, soprattutto dal punto-di-vista di Joanna, sull’atteggiamento dell’americano medio nei confronti della situazione femminile negli anni Sessanta, dalla mancanza di indipendenza economica alle disparità sul lavoro ai pregiudizi maschilisti.

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Lanark

(Lanark, 1981)

Alasdair Gray

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Frontespizio del romanzo, disegnato dallo stesso Gray

Lanark. Una vita in quattro libri di Alasdair Gray (1934-2019) è oggi considerato il grande romanzo della letteratura scozzese contemporanea; per Anthony Burgess è “il miglior romanzo scozzese dopo Walter Scott”. Libro d’esordio dell’autore, pubblicato quando Gray aveva 45 anni,  richiese un tempo di lavoro e progettazione esteso su un arco di oltre un quarto di secolo. Benché sia un’opera unica, è articolato in quattro libri che l’autore ha ordinato secondo una sequenza non lineare: Libro tre, Prologo, Libro uno, Interludio, Libro due, Libro quattro, infine un Epilogo anteposto agli ultimi quattro capitoli. L’ambientazione è divisa tra due città “gemelle”: Glasgow, la città dell’autore, è lo scenario della storia realistica, e anche fortemente autobiografica, dei libri uno e due; gli altri libri sono ambientati nel suo specchio deformato e orribile, l’immaginaria città di Unthank, che forse si trova in un universo parallelo.

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