Madeline Miller

Madeline Miller (1978— ), statunitense, laureata in lettere classiche e insegnante di latino e greco nelle scuole secondarie, può essere considerata l’iniziatrice di quel revival narrativo della mitologia greca classica, che negli epigoni dell’autrice si è trasformato in un florilegio di opere filologicamente inattendibili e inclini a una drammatizzazione esteriore, con sentimenti adatti a un pubblico moderno di massa piuttosto che a una estetica classica.

Di spessore decisamente maggiore, e di grande rispetto verso le fonti, sono le opere di Miller, che impiegò dieci anni di lavoro nella scrittura del romanzo d’esordio, La canzone di Achille (The song of Achilles, 2011), che racconta la vicenda della guerra di Troia e dei suoi antefatti con uno stile realistico, pur comprendendo l’intervento degli dei; la trama è incentrata sulla relazione tra Achille e Patroclo, ed è raccontata dal punto di vista di quest’ultimo.

Circe

(Circe, 2018)

Madeline Miller

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“Circe offre la coppa a Odisseo”, olio su tela di John William Watehouse, 1891

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Come il primo romanzo di Madeline Miller, La canzone di Achille (The song of Achilles, 2018) trovava origine nelle vicende raccontate da Omero nell’Iliade, così il secondo nasce come costola della successiva Odissea.

Nel X libro dell’epica omerica, Odisseo, sulla via di ritorno verso l’isola di Itaca dopo la caduta di Troia, approda con la sua nave all’isola di Eea (dai posteri identificata nel promontorio del Circeo, in Lazio). Qui i suoi marinai rimangono vittima delle arti magiche della dea-maga Circe, figlia del titano Elios e della ninfa Perseide; finiscono trasformati in porci e chiusi in un recinto. Odisseo, avvertito dal dio Ermes, non beve il vino di Pramno che gli offre Circe, dove è disciolta una pozione magica, e ottiene dalla maga che i suoi compagni vengano ritrasformati in esseri umani.

Odisseo diventa l’amante di Circe, e si ferma sull’isola di Eea per un intero anno, finché la voglia dei marinai di tornare a casa lo spinge a riprendere il mare.