Incontro in Egitto

(Moon Tiger, 1987)

Penelope Lively

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Penelope Lively, nata penelope Low (1933- ) è una scrittrice britannica che dopo aver raggiunto il successo con la narrativa per bambini, è passata anche a scrivere anche letteratura generalista. Moon Tiger (in italiano è lo zampirone, l’incenso di piretro che si usa per allontanare le zanzare; questo è uno dei rari casi in cui l’editoria italiana ha fatto bene a tradurre infedelmente il titolo) ha vinto il Booker Prize 1987: appartiene a pieno titolo al filone postmoderno storiografico, radicato soprattutto in Gran Bretagna.

Possiamo perciò pensare al romanzo storico postmoderno come alla “faccia accettabile del postmodernismo” in letteratura, influenzato dalle idee postmoderne di fiction e dalla loro relazione con la realtà, ma anche popolare perché lettura di  massa.

Bran Nicol, The Cambridge introduction to postmodern fiction

Come gli altri autori classificabili nella “metastoriografia postmoderna” britannica, Lively usa la metanarrativa per ricordare al lettore che la storia è costruzione letteraria, non ricostruzione storica, e lo fa annunciando che la sua protagonista si accinge a scrivere una “grande storia del mondo” mentre ciò che porta a termine è il racconto della propria vita.

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Metastoriografia postmoderna


“Metastoriografia postmoderna” (historiographic metafiction) è il termine con cui Linda Hutcheon[1] definisce il genere storico postmoderno, che secondo lei comporta un ritorno a schemi letterari più tradizionali, soprattutto per quanto riguarda la trama e i riferimenti esterni, in genere disattesi nella metanarrativa, specialmente quella più sperimentale. Considerata questa relativa facilità di approccio, non c’è da stupirsi che romanzi storici postmoderni siano entrati nelle classifiche dei best seller, al punto che possiamo considerare questo particolare sottogenere come una porta di primo ingresso al postmoderno, la sua faccia più assimilabile. Non per questo, tuttavia, si attenuta la forza dell’attacco postmoderno alle posizioni della letteratura mimetica.

Il punto di partenza è la constatazione che raccontare il passato, scrivere la storia, non è una semplice trascrizione di fatti, ma una vera e propria letteratura che costruisce il passato. La metastoriografia postmoderna ci ricorda quindi che la storia è una costruzione, non una ri-costruzione né una trascrizione.

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