Alternate Elvis

(2022)

Livio Horrakh

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Lo scrittore triestino Livio Horrakh è stato per un anno, il 1965, presidente dell’Elvis Presley International Fan Club italiano: una passione che non è mai venuta meno nel tempo, e che ha condotto anche a questo romanzo.

Alternate Elvis, in 16 universi possibili (1933-2068), è costruito come una serie cronologica di notizie internazionali, esattamente situate nel tempo (con indicazione di giorno, mese e anno), alternate a episodi della vita del cantante statunitense. Non si tratta però, in entrambi i casi, di avvenimenti reali: sfruttando le potenzialità del sottogenere fantascientifico detto ucronia o “storia alternativa”, Horrakh divide gli eventi narrati in sedici “universi paralleli”, secondo la teoria del fisico Hugh Everett: continuum spaziotemporali nei quali la Storia con la S maiuscola, e di conseguenza anche i miliardi di storie individuali, hanno seguito un corso differente da quello che conosciamo.

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Feríta. Giovanna d’Arco, anno 1971

(2022)

Sergej Roić

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Come nel precedente libro Solaris, parte seconda (2020), l’autore svizzero d’origine croata Sergej Roić, che scrive in italiano, si confronta con la fantascienza, almeno apparentemente. La forma narrativa scelta è infatti un tópos di genere fantascientifico, divenuto nel tempo un vero e proprio sottogenere: l’allostoria o storia alternativa, o ancora, come si dice tra appassionati con un neologismo d’origine greca, ucronia. L’ipotesi alla base di questi romanzi è che la Storia abbia seguito una via alternativa a partire da un determinato momento nel passato, e ciò serve a raccontare un presente appunto alternativo al nostro: una metafora esplicita che gioca con elementi della politica, della scienza, dello sviluppo umano per dire qualcosa del nostro mondo.

Classici esempi di storia alternativa sono il trionfo finale di Napoleone Bonaparte (Napoléon et la conquête du monde, 1836,di Charles Renouvier) o la vittoria dell’Asse nella Seconda guerra mondiale (The man in the high castle, 1962, di Philip Dick). Il sito web (in inglese) Uchronia – the Alternate History List, raccoglie migliaia di titoli catalogati da diverse lingue e da quasi tutte le letterature mondiali, che raccontano di un’enorme variabilità di situazioni, a partire da “punti di divergenza” lontanissimi nel passato: fino a quattro miliardi e mezzo di anni fa.

Il romanzo di Roić si inserisce idealmente in questo filone; l’ambientazione ucronica però non è richiamata per una speculazione sulla storia, bensì per creare uno scenario nel quale “l’immaginazione è andata al potere”, come recitava uno degli slogan del maggio francese. La storia insiste piuttosto sul rapporto tra linguaggio e immagine, tra parola e mente umana.

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Ada, o ardore

Ada or Ardor: a family chronicle (1969)

Vladimir Nabokov

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Mappa (1597) di Giovanni Antonio Magini; il toponimo Estotiland appare in alto a sinistra

Questo testo è piuttosto atipico nella produzione di Vladimir Nabokov. A voler tentare una classificazione, si tratta infatti di un’ucronia, cioè un romanzo di storia alternativa, sottogenere letterario la cui premessa è che la storia del mondo si sia sviluppata in una direzione diversa da quella del nostro presente.

L’ambientazione è infatti il pianeta Antiterra, in particolare l’immaginario Estotiland orientale, zona che si estende tra il nostro Québec nordoccidentale e il New England. Si intuisce che il nostro Canada potrebbe essere stato colonizzato da popolazioni russe, ma siccome Nabokov non fornisce alcuna spiegazione diretta il lettore si trova senza riferimenti storici e geografici.

Su Antiterra, la Russia si chiama Tartaria; l’energia elettrica è stata messa al bando a metà Ottocento in seguito a un disastroso incidente, così che l’Estotiland appare al lettore come un misto della Russia rurale dell’infanzia di Nabokov, della Francia e dell’Inghilterra delle sue letture giovanili di autori classici. A parte questo, la tecnologia e la società sembrano più avanzate che sulla Terra: non solo l’automobile per uso privato, ma anche l’aeroplano sono comunemente usati negli anni Ottanta del XIX Secolo, gli indumenti e la moda sono quelli intorno alla metà del nostro XX secolo.

La trama è la storia d’amore tra due giovanissimi cugini primi, Ivan (Van) e Adelaida (Ada) Veen, che si scoprirà nel corso della narrazione essere fratelli perché concepiti in una relazione extraconiugale. La voce narrante è quella di Van, che all’età di 97 anni scrive la storia di un amore durato tutta la vita, con sempre più frequenti interventi dettati da Ada.

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